Lo Slancio

Lo slancio è una delle due specialità del sollevamento pesi in cui l'atleta per prima cosa compie un movimento detto girata, dove il bilanciere viene portato da terra ad altezza spalle. Il secondo movimento consiste, dopo aver riguadagnato la stazione eretta, nella “spinta”: le gambe si flettono inizialmente per poi distendersi simultaneamente alle braccia che portano il bilanciere sopra la testa. L’atleta conclude quindi l’alzata assumendo la stessa posizione eretta dello strappo (distanza delle mani a parte). Proviamo ora ad analizzare le varie fasi che compongono una corretta alzata nell’esercizio di slancio, dalla ricerca della posizione di partenza biomeccanicamente migliore fino alla completa stazione eretta che conclude una alzata.

  1. Il pesista è posizionato al centro del bilanciere, i piedi sono nella stessa posizione descritta precedentemente per lo squat, da questa posizione l’atleta si “accovaccia” a terra, impugna il bilanciere circa alla larghezza delle spalle. La schiena deve essere ipertesa, il petto ben aperto in avanti, le braccia ben distese e i glutei abbassati verso terra pronti per “spingere”. A questo punto ogni muscolo si contrae, l’atleta diventa un “blocco” pronto a vincere il carico e non a subirlo. Questa prima fase è del tutto simile a quella dell’esercizio di strappo.
  2. Anche la seconda fase è simile all’esercizio di strappo: dalla posizione iniziale il bilanciere inizia a compiere la sua traiettoria, si stacca da terra e scorre lungo le tibie dell’atleta alzandosi grazie alla contrazione dei glutei e della muscolatura delle gambe. E’ molto importante per l’atleta in questa fase mantenere uno stretto rapporto tra corpo e bilanciere ai fini di mantenere un buon equilibrio.
  3. Inizia ora l’intervento della schiena che si raddrizza contemporaneamente alla completa distensione delle gambe. Il bilanciere continua la sua traiettoria verso l’alto, mantenendosi ben vicino al corpo dell’atleta. L’atleta conclude questo movimento trovandosi in stazione eretta e sulle punte dei piedi.
  4. Inizia quindi la fase di “girata” (Figura n.6) vera e propria: dalla posizione raggiunta precedentemente, sfruttando l’accellerazione del bilanciere data dalla spinta delle gambe e dei glutei le braccia si flettono, l’atleta scende sotto al bilanciere per ritrovarsi in accosciata con il bilanciere appoggiato sulle spalle mantenuto sempre saldo dall’impugnatura.
  5. L’atleta stende dunque le gambe per riguadagnare la stazione eretta con un movimento del tutto simile allo squat avanti.
  6. Inizia la fase di “spinta”. L’atleta flette leggermente le gambe e successimanete contrae i muscoli degli arti inferiori per spingere con forza il bilanciere sopra la testa. Contemporaneamente si lancia nuovamente sotto di esso per riuscire a bloccarlo. L’atleta può bloccare il peso mantenendo i piedi in posizione come per lo squat, tecnica in divaricata frontale (Figura n.5 a sinistra) oppure portando avanti un piede e spostando indietro l’altro, tecnica in divaricata sagittale (Figura n.5 a destra).
  7. Abbiamo quindi l’incastro. L’atleta sfrutta la spinta delle gambe della fase precedente per stendere le braccia e bloccare il bilanciere sopra la testa.

  1. Infine riguadagna la stazione eretta per concludere profiquamente l’alzata.[8]Liao-Hui-69kg-China.jpg

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